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penis project

Un gruppo di uomini, prototipi selezionati per rappresentare diverse tipologie maschili, entrano a far parte di un “programma” che potremo definire di “terapia sociale”, che step by step, seguiti da telecamere a circuito chiuso, come in un “reality show”, li porterà alla liberazione dagli stereotipi, dalle inibizioni, dall’ansia da prestazione, dalla cultura patriarcale. Durante la registrazione di un programma televisivo dal titolo “Il laboratorio del pene”, una conduttrice-sessuologa guiderà, tra domande scomode, voci off e azioni “psicomagiche” gli ospiti-attori in un percorso che li porterà a confessarsi, confrontarsi, mettere in discussione la dottrina fallocentrica e di conseguenza la nostra cultura, ancora troppo maschilista e sessista.

Il progetto nasce come naturale conseguenza dopo il successo de “Il laboratorio della vagina” non tanto per creare un “sequel”, quanto indagare l’altra faccia della medaglia. Compiendo un salto di paradigma, cambiando prospettiva, muovendoci sempre tra il serio e il faceto, il goliardico e la polemica, con irriverenza, comicità e denuncia, al posto della vagina processeremo il pene, anche “lui” oggetto di desiderio, di ironie e mistificazioni, quanto simbolo maschilista e patriarcale, strumento di potere per eccellenza.

Estratto recensione del 1 studio di “Penis Project”. 

 

“La Schiavo tesse opere ricche di sfumature, crea viscerali voli pindarici inserendoli in un caleidoscopio multisensoriale. Mescola la comicità alla tragedia con un moderno linguaggio teatrale. La messa in scena è curata e l’opera riflette perfettamente l’iconica firma dell’autrice…Siamo di fronte a scelte raffinate, come l’utilizzo di una telecamera a circuito chiuso…Un occhio che proietta ciò che vede in un doppio di voyeurismo ed esibizionismo. L’interpretazione di tutto il cast è carnale, precisa, calibrata e altamente professionale. Un’opera di grande spessore, esempio di come si può maneggiare il teatro cercando nuove formule e nuovi strumenti di comunicazione.”

 

Simone Romano, Roma Fringe festival 2020

25-26 marzo ore 20.30
27 marzo ore 17.30
UBU RE
di Alfred Jarry

Adattamento, scenografia e regia di Emanuele Santoro

Con Patrizia Schiavo e Emanuele Santoro

 

Padre Ubu, capitano dei dragoni, vuole diventare Re di Polonia e fa di tutto per uccidere il Re Venceslao e conquistare il trono polacco. Riesce nei suoi intenti e prende possesso del regno. Una volta diventato Re inizia a uccidere nobili, magistrati, finanzieri, contadini, e, insieme alla sua compagna Madre Ubu, alza le tasse e semina terrore.

Ubu Re è l'abuso di potere messo alla berlina. Ubu è un manigoldo, un vigliaccone subdolo, un violento prevaricatore. Pingue e animalesco, rozzo e volgare, perennemente affamato e patologicamente bramoso di potere, immorale ed eversore di ogni convenzione sociale.

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25 marzo SOLD OUT

È l'incarnazione della dismisura. La sua brama di potere, complice un'anaffettività esistenziale, lo conduce al totale egocentrismo. L'unica sua preoccupazione è il mantenimento della condizione agiata della quale non può più fare a meno. Non c'è giustizia, non c'è etica, non c'è giudizio. Un'assenza di morale in cui tutto è possibile e in cui nessuno è responsabile dei suoi atti. Ubu è il divino cialtrone. Attualissimo. Drammaticamente attuale...

Al suo debutto, l'Ubu Re di Jarry rivoluzionò la drammaturgia europea per il modo dossacrante e travolgente in cui riuscì a mettere in luce le peggiori caratteristiche dell'essere umano. Il teatro naturalista borghese dell'epoca venne spazzato via per lasciare il posto ad un teatro onirico e sregiudicato, a cui, di lì a poco, avrebbero guardato le avangiuardie, il dada, il surrealismo e i capolavori dell'assurdo. Una rivoliuzione, l'inizio di una nuova epoca. La nostra. Il teatro contemporaneo nasce con l'IUbu Re di Jarry.

info e prenotazioni cnt.formazionericerca@gmail.com    338 6717209

4-5-6 e 12.13 MARZO
CORPO MOBILE 2022 
info.corpomobile@gmail.com   
https://infocorpomobile.wixsite.com/ilmiosito

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A Teatrocittà la V stagione di CORPO MOBILE festival di danza contemporanea.

 

Questa edizione ospiterà compagnie provenienti da tutta Italia e dall'estero.

 

A grande richiesta tornano anche i workshop in presenza con docenti internazionali come Nunzia Picciallo e Jacob Gómez. Il Laboratorio costituisce un’occasione per esplorare il proprio corpo e comprenderne le grandi potenzialità artistiche. Corpo mobile offre una varia possibilità di lavoro con quattro giovani coreografi differenti, due per ogni weekend. I partecipanti avranno la possibilità di sperimentare la propria coscienza di movimento attraverso le tecniche corporee e sceniche contemporanee. Gli iscritti seguiranno il lavoro dei due coreografi in programma per quei due giorni, andando in scena la domenica sera con una performance creata durante il laboratorio.

per prenotazioni e informazioni

https://infocorpomobile.wixsite.com/ilmiosito

18 e 19 DICEMBRE 
MARATONA DI DANZA 
info Annalisa Coluzzi   annalisacoluzzi@gmail.com | 349.12.15.781 o 347.12.66.942

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"Dove iniziano i diritti umani universali? In piccoli posti vicino casa; il quartiere dove si vive, la scuola frequentata, l'ufficio dove si lavora. [...] In assenza di interventi organizzati di cittadini guarderemo invano al progresso nel mondo più vasto"
(Eleanor Roosevelt)

 

Il 18 e 19 dicembre 2021 a Teatrocittà andrà in scena DAN24RE, una maratona di 24 ore di improvvisazione di danza a sostegno di Save the Children.

 

Un gruppo di giovani ballerine, ballerini e studenti di danza si esibiranno ininterrottamente, dandosi il cambio a turno, improvvisando sulla musica per 24 ore con l’intento di mettere a disposizione un giorno della propria creatività, del proprio sudore e della propria fatica a sostegno di Save the Children.

La diretta integrale dell’evento sarà visibile gratuitamente online su Twitch all’interno del canale Dan24re.

Lo scopo dell’evento, nato proprio dall’idea di un gruppo di giovanissimi allievi di danza, è quello di aiutare, soprattutto in un periodo particolare come il Natale, i loro coetanei che hanno avuto la sfortuna di nascere nella parte “sbagliata” del mondo.

Il ricavato dello spettacolo in teatro (ingresso a offerta libera) e online (donazione tramite Twitch) sarà interamente devoluto a Save the Children.

Home | DAN24RE (jimdosite.com)

11 dicembre ore 21.00 
12 dicembre ore 18.00
info e prenotazioni 338 6717209

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"Mi aveva sporcato il vestito nuovo..." "Russava" "parlava parlava parlava!" "Erano le due di notte e non se ne andavano" "Se ne era dimenticato..."

 

Voi cosa avreste fatto eh? Ditelo, siate sinceri

 

DELITTI IMPOSSIBILI - piano terra

primo studio

TESTO E REGIA  Patrizia Schiavo

TEATROCITTA' LAB

20 Novembre 2021 - ore 20.30
info e prenotazioni uscitedemergenza@virgilio.it

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LA DANZA TORNA A TEATROCITTA' con tre nuove coregografie 

LE CITTÀ INVISIBILI

PRODUZIONE: ARB DANCE COMPANY

DIREZIONE ARTISTICA: ANNAMARIA DI MAIO

DANZATRICE E COREOGRAFA: ROBERTA DE ROSA

VOCE RECITANTE: MICHELE CASELLA

USCITE DI EMEREGENZA DANCE COMPANY

AVES

PRODUZIONE: COMPAGNIA ATACAMA

DANZATORE E COREOGRAFO: DAVIDE ROMEO

MUSICHE ORIGINALI DI MICHAEL PISANO

U.D.E. FORMAZIONE CONTINUA

IN-CORDATA

COREOGRAFIA DI DAVIDE ROMEO

ESIBIZIONE DEGLI STUDENTI: SARA GULLì, ROSA FONTANA, GIADA MANNO, GIORGIA BAFERA, VALERIA PELINO, VIRGINIA MATTA MATTEO VAIRO, ALESSIA MARRA, YANA DELIBASHEV.

info e prenotazioni          uscitedemergenza@virgilio.it

 

5-6 Novembre 2021 - ore 21.00
info e prenotazioni 338 6717209

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“I sogni sono mossi non dalla ragione, ma dal desiderio, non dalla testa, ma dal cuore. Allora feci questo sogno, il mio sogno del tre novembre! Loro adesso mi prendono in giro dicendo che si è trattato soltanto di un sogno. Ma non è forse lo stesso che si sia trattato di un sogno oppure no, se questo sogno mi ha rivelato la verità?”

Un uomo «ridicolo», indifferente a sé e agli altri, vuole suicidarsi. Si addormenta, sogna di spararsi e di essere sepolto in una bara. Un personaggio misterioso lo porta in un altro pianeta, simile alla terra tranne che per l’animo dei suoi abitanti, puri e innocenti; ma il suo arrivo li contamina, facendogli acquistare tutti i difetti della società da cui proviene. Nel sogno, l'uomo prende coscienza di una verità sepolta nel suo cuore: l’infelicità dell’uomo e la solitudine non sono condizioni naturali, ma cattive conquiste fatte nella storia. E questo viaggio attraverso un'altra dimensione dello spirito cambierà per sempre la sua vita. 

Il Sogno di un Uomo Ridicolo è un racconto all'apparenza estremamente pessimista ma che nasconde in realtà una velata speranza totalizzante. Mette in scena un’umanità spiritualmente oppressa che cerca la salvezza individuale e sociale. Testo complesso, affascinante, intimo e brutale. Rappresentazione filosofica e ideologica di ciò che l’uomo è, che è stato, e che potrebbe diventare, in cui chiunque può ritrovare pezzi della propria vita, se non l’essenza stessa del proprio precario essere al mondo. 

Uccidersi per restare in eterno. È la ricerca folle di un senso ultimo, è la speranza utopica di una concreta lotta per la riqualificazione di un’umanità annientata dall’odio reciproco, dal rancore, dalla stupidità, proiettata verso la propria inevitabile autodistruzione. 

Un viaggio, necessariamente onirico, di un uomo disperato, indifferente a tutto e insensibile alla sua stessa sorte terrena. Nel suo viaggio, il protagonista incontra un’umanità pura e assoluta, che non conosce il male né il dolore, e proprio per questo spaventosa e angosciante, di una bellezza ineccepibile e troppo alta per essere vissuta realmente. Realizza che l’infelicità dell’uomo, la sofferenza, la solitudine, non sono condizioni per lui naturali, ma cattive conquiste fatte nella sua storia. Lui ha capito quale sia la via per la salvezza, per la redenzione, e ha deciso di predicarla, pur cosciente che questa via non è percorribile, che il progetto per la salvezza è irrealizzabile. E questo fa di lui, agli occhi degli altri, un uomo ridicolo.

30 ottobre 2021 - ore 21.00
info e prenotazioni 338 6717209

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FAME

mi fa fame

tratto dal libro “Panza, crianza, ricordanza - tre pezzi dalla solitudine”

 

scritto, diretto e interpretato da

Giancarlo Cauteruccio

 

assistente alla regia Massimo Bevilacqua

 

produzione Teatro Studio Krypton

Il concetto di fame, come nutrimento, gusto, piacere dei sensi, condizione esistenziale e riflessione sulle differenze di vita e prospettiva tra nord e sud del mondo, è al centro dello spettacolo scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio, "Fame. Mi fa fame", il cui testo è contenuto nel libro Panza, Crianza, Ricordanza, che raccoglie tre drammaturgie del regista (edizioni della Meridiana 2009). Spettacolo che declina una delle sue performance più sentite nell’anno del ritorno in Calabria.

 

Cauteruccio rewind post pandemia, fotografie dei mesi che hanno costretto tutti al rifugio nel cibo, come impiego del tempo libero in lockdown. Le case di tutto il mondo come teatro della personale elaborazione del cibo e dell’arte di cucinare. Un rifugio pratico e psicologico, lo sfogo dei corpi e delle menti con una elaborazione/sfida attraverso foto e video postati nel cyberspazio dei social. Ognuno di noi, come fa Giancarlo Cauteruccio in scena, è chiamato a confrontarsi con la mutazione dei nostri tempi dove, anche il rito del cibo, sembra sfuggire alla corporeità del fisico e dei luoghi. Mi fa fame, è un invito al piacere di andare a teatro, ma allo stesso tempo cerca cose, spazi di senso e persone, per iniziare un discorso nuovo.  

È la storia, il primo episodio, di un ritorno.

ESTRATTI DALLA STAMPA

 

 

“[…] Uno spettacolo che punta direttamente allo spettatore, nel suo essere individuo. Forte nell’impatto e nelle tematiche, “Panza Crianza Ricordanza” ha preso tutto ciò che di peggio c’è nel mondo e lo ha offerto al pubblico attraverso gli occhi dell’artista […] “Panza Crianza Ricordanza” è uno spettacolo bello. Di quella bellezza che è di Giancarlo Cauteruccio, delle sue pause studiate a tavolino, delle espressioni linguistiche azzeccate, dei colori forti come i macigni che esprime. Una conferma della visionarietà di questo artista che non si allontana affatto dalla quotidianità e offre continui spunti di riflessione, anche oltre le sue stesse aspettative. “Panza Crianza Ricordanza” è un pugno nello stomaco, che anche il numeroso pubblico del Politeama si è portato a casa; è uno spettacolo che ti fa riflettere […]”

 

Carmen Loiacono – Il Domani – 15 gennaio 07

 

 

 

 

[...] Cauteruccio esplora feroci meccanismi della smania di mangiare che si insinua nel cervello e ne guida ogni impulso primario a sognare, a creare, ad amare: in versi elementari ma taglienti evoca l’appetito patologico come un incubo dantesco e insieme come una forma di allucinata redenzione nelle gioie della cucina, “pasta e ciciari e cicoria suzzu e ncunu scarafuogliu ccu cudidra de vaccinu, sucu strittu de crapiettu ca accussì me vattu u piettu”. L’aspetto più interessante di questa tortuosa discesa agli inferi dell’angoscia gastro-alimentare è nella paradossale convergenza che lascia intravedere fra l’Occidente opulento e smanioso di consumo e l’Oriente povero e privo di risorse, fra l’ingordigia morbosa di chi può avere tutto e il semplice bisogno di nutrirsi dei disperati. [...] Ma a dare risalto al tutto è la lancinante fisicità di questa totale identificazione, la furiosa lotta dell’autore-interprete con il suo corpo ingombrante e ribelle.

 

Renato Palazzi – Il Sole 24 Ore, 10/04/05

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