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Enaiat - l'incredibile storia

IL FILM

liberamente tratto da "Nel mare ci sono i coccodrilli - storia vera di Enaiatollah Akbari" di Fabio Geda

e patrocinato da Amnesty International Italia

 

 una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

Regia e

drammaturgia          Patrizia Schiavo

 

Con                          Antonio De Stefano, Paolo Madonna, Eugenio Marinelli, Jacopo Mauriello, Patrizia Schiavo

 

e l’amichevole

partecipazione di     Silvia Grassi, Andrea Palmacci e gli allievi dei corsi di  C.N.T. Compagnia Nuovo Teatro

Trasposizione

cinematografica       PERSICO FILM

 

Aiuto regia               Sarah Nicolucci

Foto di scena           Roberto Corradini

 

Sito del progetto

curato da                  Connexting  

Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

"Il medium filmico si va ad ibridare con il teatro, creando un connubio estremamente affascinante (...).

L'opera (...) è una piccola perla (...) dal risultato commovente e toccante.

La stessa regista ha espresso con orgoglio la radice teatrale del progetto, dove l'arte dell'improvvisazione e della semplicità sfidano qualsiasi ingente budget hollywoodiano (...).

Anche lo studio delle location è mirabile e questo è tutto merito della compagnia dietro il progetto e di Persico Film (...). Tra salti su treni in corsa, i rumori di città affollate, zattere in mare aperto vi è tanta varietà con davvero pochi strumenti a disposizione (...).

La bravura dell'artista (Antonio De Stefano NdR) è innegabile e prorompente così come anche la performance dei comprimari Eugenio Marinelli, Paolo Madonna, Jacopo Mauriello e la stessa Patrizia Schiavo.

È evidente che il gruppo ha costruito un legame forte, non solo professionale, ma anche umano (...).

"Enaiat, l’incredibile storia" è un’opera atipica che ha gran cuore e un coraggio da vendere: portare infatti avanti un progetto con così tanta passione e dedizione, veicolando un messaggio attuale e urgente con una ricercatezza e una sensibilità da manuale, non è da tutti."

Massimiliano Meucci - Cinematographe.it

SINOSSI

Un’odissea durata circa otto anni, dall’Afghanistan, attraverso Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e infine Italia.

La storia di un ragazzino afghano che, per essere salvato, viene "abbandonato" dalla madre a soli dieci anni con tre regole di vita: non fare uso di droghe, di armi e non rubare. Enaiat è abituato alla violenza: il padre derubato e

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ucciso dai banditi, il maestro dai talebani per non aver chiuso la scuola, lui e suo fratello nascosti in una buca per sfuggire alla schiavitù. 

E’ lotta per la sopravvivenza, riconoscente a chi gli offre un giaciglio o un po’ di cibo, poi​ dal Pakistan raggiunge con un trafficante di uomini l'Iran, lavora in un cantiere per pagarsi il viaggio e il cantiere diventa la sua casa e la sua prigione.

E dopo gli sgomberi, i rimpatri, le botte dai poliziotti, parte per la Turchia, scala le montagne per un mese, di notte, al freddo, senza cibo. Tre giorni nel cassone di un camion e poi un gommone a remi per la Grecia.

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Il sogno di una vita migliore lo porta a vincere una sfida impossibile che ci rammenta i tanti che invece sono spariti nei doppifondi di un camion congelati sulle montagne che tentavano di attraversare o ingoiati dal mare.

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La gioia per la vittoria di Enaiat dovrebbe sensibilizzarci di fronte alle sconfitte e alle morti di tanti altri e aiutarci fin da bambini nell'acquisizione di nuove consapevolezze, considerare bla qualità delle nostre vite e l'importanza delle nostre scelte

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Il Progetto su www.teatrocitta.it

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