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La storia

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UNA LUNGA GESTAZIONE

(che ancora deve vedere la luce)

In un quartiere che per molti anni è stato sinonimo di degrado, un paradigma della condizione delle periferie dove i servizi, le possibilità, le attività commerciali e culturali, e la qualità stessa della vita sono entità lontane, abbiamo ristrutturato uno spazio che verteva in condizioni di abbandono totale. Il nostro progetto, partito dall'Università Roma 3  inserito nel Comitato di Sviluppo Locale (Piscine di Torrespaccata), si collocava all'interno di  in un più ampio e ambizioso programma di rivalutazione socio-culturale attraverso il recupero di immobili abbandonati al deperimento e chiusi da anni

Nel 2013, infatti, dopo 8 anni dalla richiesta di uno spazio, siamo chiamati a entrare a far parte del CSL. Seguono incontri settimanali con soggetti eterogenei (associazioni di volontariato, sport, formazione, infanzia, vigili del fuoco in pensione, commercianti, gruppi scout ecc…) per definire ciascuno i propri obiettivi e necessità . Al termine di circa un’anno di impegnativi e spesso paradossali incontri ci vediamo assegnare finalmente: "la discarica del quartiere", nel senso letterale del termine. 

Lo scoramento iniziale fu enorme, dopo aver formulato progetti per mesi,  ma l’intero Municipio, con l’ex-presidente in testa, gli assessori al patrimonio, alle politiche culturali, all’urbanistica, allo sport e al tempo libero, e in seguito Marino appena eletto sindaco… tutti vennero a trovarci, a visitare i locali, incoraggiandoci, perché credevano e sostenevano il nostro progetto, ovvero creare un avamposto culturale in quella zona di “frontiera” abbandonata da Dio e dagli uomini.
Dovevano effettuare un tavolo operativo per cambiare le destinazioni d’uso dei locali…molte volte lo abbiamo sentito ripetere nel succedersi delle diverse giunte. Siamo stati spinti ad iniziare i lavori di ristrutturazione, a nostre spese, con la promessa che sarebbero arrivati i fondi della comunità europea.  Ovviamente i soldi della comunità europea non sono mai arrivati e sono spariti gli assessori garantisti.

Ma non ci scoraggiamo, continuiamo i lavori a nostre spese e nel 2016 inauguriamo lo spazio con la rassegna di corti teatrali FRAMMENTI AL FEMMINILE.

Nel frattempo, purtroppo, molti soggetti si ritirano, uno dopo l’altro escono dal CSL. Al Comune chissà quanti tavoli operativi dovranno susseguirsi. Nuovo presidente del municipio, nuovi assessori, nuovo sindaco: si ricomincia sempre d'accapo.

Scrivono di noi

(...) L’amministrazione comunale cambia e fallisce nel garantire una continuità progettuale a strutture che già di per sé, prima dopo e durante, vivono nella precarietà (...) Che le istituzioni cambino pure, che i sindaci si dimettano e ne arrivino degli altri, sapendo però che, invece di sgomberi preventivi, è sempre più urgente il bisogno di misure, preventivamente apportate, per evitare di far affondare nella perversione burocratica e limitante non solo il Teatrocittà ma tutte quelle realtà attive e resistenti sul e per il territorio romano. Non fate i guastafeste!

Lucia Medri – Teatro e Critica

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L’attrice Patrizia Schiavo, ‘pupilla’ e allieva prediletta di Carmelo Bene, oggi dirige Teatrocittà: una realtà artistica di altissimo livello, coraggiosamente insediatasi in una difficile periferia della capitale: Torrespaccata. Nonostante le prime difficoltà, la Schiavo, insieme al suo gruppo, il Cnt (Compagnia nuovo teatro, ndr), ha ristrutturato faticosamente uno spazio da riqualificare, trasformandolo in una vera e propria ‘bomboniera’, molto particolare e accogliente. Un esempio di come non solo si possa, ma si debba tornare a lavorare con le periferie, per riuscire a cambiare le cose e a realizzare quel ‘decentramento’ di cui tanto si è parlato, nel corso dei decenni, ma del quale ben poco è stato realizzato. Un vero esempio da seguire

 

Vittorio Lussana – Laici.it

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