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DRAGHI E MAGHI 

Cosa accadrà in scena? Difficile prevederlo con esattezza, le variabili sono infinite. Alcuni seguiranno con dedizione la traccia data, altri solo parzialmente e altri ancora pur conoscendo le consegne del gioco e le battute potrebbero voltare le spalle al gruppo e girovagare senza sosta alla ricerca del Sacro Graal e non è escluso che alla fine lo possano trovare anche all’interno della nostra storia

Un drago perde la memoria, fino al punto da dimenticare chi è e come si chiama e sembra aver perso anche tutte le caratteristiche tipiche di un drago come l’aggressività, la voracità, la violenza fisica. Soprattutto, cosa che lo sconcerta, non riesce più a fare paura a nessuno, anzi sembra diventato così buffo da suscitare grande ilarità dovunque vada. Si rivolge così ad un mago il quale si consulta con un gruppo di colleghi e insieme preparano per il drago una pozione potentissima. Il drago comincia a stare male, e poi così male da urlare, correre e avere voglia di picchiare tutto e tutti. Sembra aver riacquistato le sue caratteristiche ma la pozione brucia così tanto che va a tuffarsi dentro a un lago. Nelle profondità del lago si nascondono le emozioni, e le emozioni sono tutte importanti e necessarie, anche la rabbia e l’aggressività; tutti abbiamo il dovere e il diritto di esprimerle ma possiamo farlo senza ferire e danneggiare niente e nessuno.

NEL GIARDINO DEL GIGANTE

In una sorta di percorso ad ostacoli, dove non c’è nessuna favola da raccontare e nessun personaggio da interpretare, i bambini si confrontano con le loro paure. Streghe, fantasmi e mostri vari diventano lo sfondo immaginario di un sogno che ognuno ha contribuito a sviluppare seguendo la propria immaginazione, lavorando con il proprio corpo , la propria espressività e fantasia, le proprie emozioni e  paure.

Entrare nel giardino del Gigante significa varcare le soglie di un mondo fantastico, proibito, adulto ed entrare in relazione con uno dei personaggi più dominanti che hanno animato le favole di tutti i tempi.

Ma qui il Gigante, del quale sentiamo solo la voce, contrariamente alle apparenze, non vuol rappresentare il male. Il Gigante rappresenta la legge o se vogliamo una trasfigurazione fantastica dell’adulto normativo di cui noi genitori di oggi sembriamo aver orrore, con il risultato che i nostri figli sono spesso disorientati nel capire ciò che è giusto da ciò che non lo è.

Il giardino del Gigante rappresenta la società e l’ambiente nel quale i bambini si trovano a vivere, confrontarsi e crescere: ci sono i divertimenti ma anche i pericoli, le gioie ma anche le paure, le difficoltà, i compiti e le prove da superare.

La moglie del Gigante avrà come la “mamma” la funzione amorevole di guida e sostegno e farà da mediatrice con il Gigante “papà”, ma entrambi di comune accordo chiedono ascolto, rispetto reciproco e collaborazione.

Nel giardino del Gigante sono tutti liberi di esprimersi e divertirsi ma ci sono delle regole e se qualche giocatore non le osserva  il Gigante come un arbitro sottopone la squadra ad un’altra prova.

Solo quando il gioco di squadra funziona diventeranno abbastanza forti da sconfiggere le paure e superare le difficoltà.

UN PEZZETTINO NEL MONDO

I bambini si confrontano tra loro, crescendo si chiedono cosa li aspetti, che tipo di uomini e donne saranno da grandi, quale lavoro sceglieranno. Quando non si proiettano verso il futuro, cercano di riconoscere chi assomigli a loro, quali amici scegliere o perché i compagni hanno gusti diversi. Devo far parte di quel gruppo? Sono un pezzettino in cerca del mio posto? 

Pezzettino pensa di essere parte di qualcos’altro. Il problema è trovare la parte a cui appartiene. Inizia così il suo viaggio, confrontandosi via via con altri pezzettini, "il pezzettino che balla" "il pezzettino che crea" "il pezzettino che costruisce" e a ognuno chiede se per caso lui ne è parte. Così come fanno i bambini in cerca del posto giusto, sperando sempre che qualcuno li accetti. La ricerca si rivela difficile, fino ad arrivare nell'Isola di Chi-Sono. Alla fine capisce che lui è formato da tanti pezzettini, come tutti gli altri

 

"Siamo pezzi tutti uguali! Siamo uguali ma diversi! SIAMO TUTTI UN PO' SPECIALI!" 

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